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QUESTO MOMENTO DIVENTA SEMPRE MENO SOSTENIBILE.
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LA MATERIA PRIMA PIÙ IMPORTANTE È L’INTELLIGENZA.
L’Italia ha sempre scontato la penuria di materie prime. Nel tempo digitale in cui stiamo entrando in parte le cose cambiano e quello che conta è l’intelligenza, che non dovrebbe farci difetto. Occorrerebbe però impiegare risorse in innovazione, cultura, infrastrutture fisiche e informatiche. Investiamo in ricerca e formazione meno di un quarto di quello che spende la Germania. Soprattutto per questo non cresciamo.
Oggi la mia intervista su Il Giornale.
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LA REALTÀ PUÒ ESSERE CAMBIATA.
Ho sempre pensato che le cose non debbano essere senza fine e per forza immutabili. La realtà può essere cambiata. Ci credo come imprenditore ma sono convinto che questo valga anche per il nostro Paese. I denari che obbligatoriamente versiamo all’Inps per le nostre pensioni vengono utilizzati malissimo. Si potrebbe fare diversamente… ma ci vuole coraggio. Oggi su La Verità di Belpietro il mio parere.
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Da dove arriverà la prossima bolla speculativa.
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Video Massimo Blasoni – Le chiacchere stanno a zero
Ieri a Mattino 5 sul tema lavoro. Spunto la vicenda di Abramo Zampella, un uomo di 46 anni che ha perso il lavoro, con una figlia malata. L’occupazione in Italia si sviluppa solo se l’economia funziona e le aziende sono motivate a investire. Nel nostro Paese, però, è molto difficile. Tasse, burocrazia, poche infrastrutture, anche per questo cresciamo meno degli altri Paesi europei. Mentre intervenivo, però, ho capito che di fronte a un problema tangibile diventava ridicolo questionare con gli altri ospiti sui temi di economia. Ho fatto l’unica cosa concreta che potevo fare. Ho proposto un posto di lavoro al signor Abramo. Mi è piaciuto quello che aveva detto: non voglio aiuti ma un’occupazione.
Pubblicato in massimo blasoni
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cinquantamila.it
La mia biografia è apparsa sul sito cinquantamila.it, curato ed ideato da Giorgio dell’Arti, che vanta cinquantamila biografie di italiani illustri.
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LAVORARE IN ITALIA NON È SEMPLICE.
Mi è venuta a salutare una mia dipendente del Friuli Venezia-Giulia che, purtroppo, perde il posto di lavoro perché non è in possesso della qualifica di operatore socio sanitario: sono molto arrabbiato!
Correttamente, da qualche anno, la normativa prevede il possesso del titolo anche per chi già da tempo lavorava nelle Residenze per anziani. Il problema, però, è che vengono indetti pochissimi corsi a fronte di migliaia di richieste. La stragrande maggioranza di quelli che, con buona volontà, vorrebbero partecipare vi resta fuori. Così una madre con figli non può lavorare ed io sono costretto a cercare altrove (spesso all’estero) nuovo personale. In Italia non sono adeguate né le normativa né le politiche attive del lavoro. Questa signora probabilmente dovrà richiedere il reddito di cittadinanza, malgrado preferisca di gran lunga lavorare.
Ne ho scritto ieri su Il Giornale.
NOI PERÒ CI BATTIAMO.
Sto andando a Milano per trattare l’acquisto di un’azienda in concorrenza con un competitor francese. Le banche italiane imprestavano alle imprese complessivamente 909 miliardi nel 2011. Oggi i prestiti sono scesi a 695. Oltre 200 miliardi in meno. In Germania e Francia gli affidamenti alle imprese sono saliti: per i cugini d’oltralpe 90 miliardi in più. Poi ci chiediamo perché gli stranieri vengono in Italia a fare shopping comperando le nostre aziende. Noi però ci battiamo… e non di rado ce la facciamo. Ieri su Libero.
Cerchiamo 350 nuovi lavoratori tra infermieri, OSS e personale ausiliario
Si può dare una mano al proprio Paese in molti modi. Per me “fare politica” è costruire Residenze Sanitarie per anziani e creare nuova occupazione. Lunedì abbiamo inaugurato la Residenza di Lambrate a Milano. Pochi giorni prima quella di San Mauro Torinese. Entro fine anno taglieremo il nastro di quelle di Fiesco in provincia di Cremona e di Genova. A febbraio si inaugurano i 120 posti letto di Marcon e nei mesi successivi anche Cinto Caomaggiore. 610 nuovi posti letto, una casa per tanti anziani, che in poco più di un anno abbiamo costruito da zero, ma soprattutto 350 nuovi posti di lavoro. Quello che conta è fare.
Cerchiamo infermieri, OSS ma anche personale ausiliario, le candidature vanno inviate attraverso questa pagina. Oggi su Libero.
Cerchiamo infermieri, OSS ma anche personale ausiliario, le candidature vanno inviate attraverso questa pagina. Oggi su Libero.
SERVONO GLI INVESTIMENTI, NON I SUSSIDI.
Ogni tanto mi chiedono come ho dato avvio alla mia azienda. Eravamo in due e non avevamo letteralmente una lira. Era stato emanato però un decreto Tremonti che prevedeva zero tasse e zero adempimenti burocratici per tre anni per le start-up di giovani under 35. È stato un incentivo a partire e lo Stato ha fatto un bell’affare perché l’azienda è cresciuta moltissimo creando quasi 3000 posti di lavoro e pagando tasse (molte) nei vent’anni successivi. Con questo voglio dire che ai giovani più che dare sussidi e reddito di cittadinanza occorre dare un’opportunità. C’è più dignità nel lavoro che nell’essere assistiti.